martedì 17 ottobre 2017

Laboratori sulla Nonviolenza



NONVIOLENTI SULL’ATTENTI!


a cura di Alberto Scatto Vio



Sull’attenti!!!! Non certo una frase adatta in un contesto come quello della Nonviolenza. Ma è proprio qui che sta la sua forza. Una piccola provocazione per rimarcare ancora di più il nostro intento. Una giornata dove il minimo comune denominatore è appunto la Nonviolenza, nelle sue svariate forme. 4 Associazioni hanno deciso di aiutarci a capire meglio cosa questa parola significhi: Protezione Civile, Operazione Colomba, Medici senza Frontiere e Amnesty International. Molti volontari sia di quest’anno che di quello nuovo hanno partecipato ai laboratori con l’intento di approfondire ancor di più le loro conoscenze in merito non solo di Nonviolenza, ma anche alle varie realtà associative e specialmente di sperimentare in prima persona cosa è il Servizio Civile.
Io ho partecipato ai laboratori di MsF e Amnesty. 

Partiamo da MsF, il laboratorio si inoltra in ciò che consiste il lavoro dell’organizzazione e di cosa si prefigge, ovvero lavorare in ambito medico e psicologico nei contesti sia di guerra, di zone disastrate etc. le Nazioni sono tra le più svariate, dall’Africa, all’India fino alla Siria ad Haiti e….....l’Italia. Ebbene si, pure noi non siamo esenti, specialmente in questi ultimi tempi dove avvengono casi di non vaccinazioni e sbarchi di migranti. Il lavoro egregio di Medici senza Frontiere (organizzazione fondata non solo da medici ma anche da giornalisti) ha permesso in più occasioni di salvare delle vite. Un esempio importantissimo la sconfitta del virus dell’Ebola nei paesi africani. La presenza al laboratorio di uno dei medici che ha lavorato nelle varie nazioni ha fatto si che i partecipanti venissero coinvolti maggiormente ed emotivamente non solo grazie alle sue testimonianze ma anche alle slide e alle foto che documentavano gli interventi.
Finiti i primi laboratori si passa a 15 minuti di “pausa caffè” giusto il tempo di prendere un attimo di respiro.
Si passa finalmente al secondo laboratorio, dove ho scelto di partecipare a quello di Amnesty. Durante il laboratorio si è snocciolato ciò che l’organizzazione si prefissa e su cosa lavora. Molto interessanti gli interventi e successive discussioni su vari argomenti ovvero il caso Aldrovandi, la battaglia per i diritti LGBT ma specialmente su una questione che ancora oggi in Italia viene discussa poco perché molto spinosa, ovvero la violenza della donna sull’uomo. Digressioni, dibattito aperto e piena libertà han fatto si che il laboratorio sia diventato uno spunto di riflessione sulle nostre convinzioni non solo come volontari ma come persone e ha sensibilizzato ancor di più i presenti.

La giornata finisce con un breve debriefing tra i volontari e i rappresentanti delle associazioni rimarcando ciò che è stata la giornata e il perché la Nonviolenza sia importante in questo Mondo


martedì 26 settembre 2017

Alla scoperta dell'ecosostenibilità

Nuovi STILI DI VITA


...per tutti!


Giovedì 21 settembre si è svolta negli uffici del Servizio Civile di Venezia la giornata dedicata agli Stili di Vita ecologici ed ecosostenibili.
I volontari di Servizio Civile, gli ospiti dell'associazione Amici Insieme e altri ragazzi dai 19 ai 28 anni hanno potuto partecipare ai laboratori tenuti dalle associazioni del territorio, scoprendo poco a poco alcune tecniche di riuso dei materiali, le proprietà di alcuni prodotti naturali che poi hanno utilizzato per produrre cosmetici e detersivi ecocompatibili, i principi della finanza etica e del turismo responsabile e alcuni trucchi per l'utilizzo della bicicletta.

I responsabili dei laboratori sono stati molto disponibili e pronti a rispondere alle domande e alle curiosità di tutti i ragazzi, che dal canto loro hanno risposto con entusiasmo e voglia di mettersi in gioco.

Vi raccontiamo le attività protagoniste della giornata! 

FATTO A MANO: DENTIFRICIO E SAPONE PER I PIATTI 
 Giovanna Giromella di Fatti a mano ci ha proposto un laboratorio interamente dedicato al tema dell'autoproduzione. Non sono poche le cose che crea a mano in casa: deodorante, shampoo, detersivi, saponi, creme, make-up...
Con lei abbiamo creato il dentifricio in polvere con argilla, bicarbonato e oli essenziali, che i volontari hanno potuto portare a casa, e il sapone per i piatti al limone.






Ecco il nostro dentifricio in polvere!
COSTRUISCI LA TUA VACANZA SOSTENIBILE! con Dario Ferroni di Alpe Madre
Dario è archeologo, gestore del rifugio di montagna Alpe Madre, Guida Ambientale-Escursionistica professionale e organizzatore di viaggi sostenibili in Nepal, Uganda e Rwanda.
Con il suo laboratorio è stato approfondito il tema del turismo responsabile con esempi pratici, come la ricalibrazione di un progetto di turismo esistente a Venezia su basi sostenibili e responsabili e un decalogo su come ci si può costruire un viaggio o una vacanza in modo sostenibile.


IMPARA A CONSUMARE: UTILIZZA LA FINANZA ETICA!
Mag Venezia promuove e realizza il consumo critico e la finanza etica per collaborare a costruire un’economia che privilegi l’uomo e le relazioni, rispettosa dell’ambiente e del territorio; opera inoltre a livello nazionale nel rispetto delle finalità di cooperazione e solidarietà.
Con il laboratorio sono state approfondite queste tematiche e ci è stato spiegato come funziona la finanza tradizionale nel territorio.



I BIKE AND YOU?
Silvano Pavan, presidente dell'Associazione Ciclistica di Favaro, si è da sempre occupato con il suo gruppo di cicloturismo di trasmettere, anche facendo incontri presso scuole del territorio, la realtà della bicicletta e del ciclismo come mezzi di aggregazione, amicizia, solidarietà e rispetto.Con lui abbiamo organizzato un laboratorio dedicato all'utilizzo quotidiano della bicicletta, partendo da una breve storia della bici e poi trattando del suo uso nel mondo, del cicloturismo, della sicurezza nelle strade e delle regole di una buona manutenzione del nostro mezzo per trovarlo sempre perfettamente funzionante.

RI-USO: DALL'OMBRELLO AL CESTELLO! 
Assieme al Gruppo Filò dello Spazio Mestre Solidale abbiamo organizzato un laboratorio sul ri-uso. Il Gruppo da sempre si occupa di riutilizzare materiali di uso comune e dargli nuova vita, infatti più volte ogni anno organizzano presso la Casa del Volontariato un mercatino dove si possono trovare tutte le loro creazioni: tovaglie, grembiuli, presine, borse, astucci.
Per il nostro laboratorio abbiamo riutilizzato il tessuto degli ombrelli per creare delle borse super pratiche!



Tutti all'opera con ago e filo!

 

martedì 19 settembre 2017

LABORATORIO DI AQUILONI

 
UN SOGNO CHE VOLA

Workshop: costruiamo un aquilone! 

 
















Far volare gli aquiloni. La magia che può trasmettere tale poesia è stata scritta nel libro “Il cacciatore di aquiloni” e anche nella scena finale del film Mary Poppins. Questa poesia è il tema centrale del progetto civico che il gruppo Poveglia del Servizio Civile ha cercato di trasmettere ai partecipanti del workshop svoltosi presso il Negozio Piave e al Parco San Giuliano. La maggior parte dei partecipanti sono stati bambini di età compresa tra i 3 e i 13 anni, con loro i genitori e qualche adulto che è voluto tornare bambino per un paio d'ore. Abbiamo avuto moltissime richieste di partecipazione, per un totale di 15 - 20 persone a giornata! Un successo che non ci aspettavamo e di cui andiamo molto fieri. 
Per colorare ancora di più queste giornate non ci sono stati dubbi sul dove fare il workshop vero e proprio: ovvero presso il Negozio Piave, con il GLP (Gruppo di Lavoro di via Piave) in Via Piave 67 a Mestre. Un'associazione indispensabile per la città, situata in una zona “grigia” del centro di Mestre. Riportare colore e magia è stata la scelta più azzeccata per far rivivere la zona e far si che la comunità del quartiere e della città si riaggregasse ancora di più.
I Workshop si sono tenuti in 3 giornate differenti ma con un unico tema centrale, la costruzione di aquiloni. I volontari si sono prodigati nel seguire in tutto per tutto le varie fasi dei workshop. Dall'accoglienza, allo stare assieme ai genitori e i bambini, alla merenda fino ai momenti interattivi come colorare i disegni, costruire i “pesciolini volanti” di carta e infine la costruzione degli aquiloni da far volare nella giornata conclusiva che si è tenuta Sabato 9 Settembre. (Giornata anticipata a causa del maltempo previsto per domenica 10). Lo spazio di via Piave ha fatto da fulcro a tutto questo. Spazio essenziale per la città di Mestre che oltre a questo laboratorio crea eventi mirati per far vivere la zona. Le sensazioni da parte dei genitori e dei bambini sono state molto positive e questo ha aiutato a consolidare il rapporto tra le persone e la comunità.
La giornata finale ha visto rischiararsi il cielo dopo una mattinata di pioggia, quasi a voler in tutto e per tutto dare la possibilità di far volare gli aquiloni contornati dal verde del parco e dall'azzurro del cielo. Sembra molto english tutto questo e non poteva essere altrimenti. Volontari, bambini e genitori tutti insieme a consolidare anche se per poche ore momenti spassionati e di comunità che in questa città servono moltissimo. Vedere gli aquiloni “fatti in casa” volare ricorda un po' il mitico Charlie Brown e quella volta che finalmente riuscì a far volare il suo aquilone senza che l'albero lo mangiasse, un simbolo di libertà. In conclusione si può dunque dire che il Laboratorio di aquiloni del gruppo Poveglia è stato un vero successo e che ha consolidato non solo lo spirito del gruppo ma anche quello dei partecipanti.

Un grazie e mille volte grazie all'associazione del Gruppo di Lavoro di via Piave!



 " Senza un legame un aquilone non sarebbe libero di volare, così è l'amore..." F. Ozpetek



" Che gran gioia andar, là sulla terra e il mar | e con l'aquilon poter volare | là dove tutto è blu, su puoi salire tu | più su con l'aquilon. "
  Parte della canzone della scena finale del film  "MARY POPPINS"

Scena finale "MARY POPPINS":   https://www.youtube.com/watch?v=HBoJFb9G5mM

IL GRUPPO "POVEGLIA":
ALBERTO SV
ALBERTO C
ALESSIA
 ANNA
CECILIA
ELENA
ELOISA
MATTEO
MATTIA
SANDA
STEFANIA

mercoledì 16 agosto 2017

Testimonianza di ROSSELLA PEDA' - La Nonviolenza Rinnova La Città



ROSSELLA PEDA'
Servizio Civico: La NonViolenza Rinnova La Città
Volontaria presso l'Ufficio del Servizio Civile 

Mi presento: sono Rossella, volontaria del Servizio Civile nel progetto Servizio civico: la Nonviolenza rinnova la città. Parto da qui per presentarmi perché i principi che fondano questo progetto rispecchiano buona parte di me, ho sempre dato un contributo in qualche modo nel sociale ed è qualcosa che mi identifica e farà sempre parte di me in un campo o nell'altro. Come studi mi sono impegnata in una concretezza sociale: l'architettura che insieme alla fotografia e al viaggio mi completano. Il tutto mi piace condirlo con simpatia e allegria. Ciò che caratterizza la mia postazione di lavoro, non è il computer, i mille post-it e promemoria, ma le mie colleghe, la serenità e il rispetto con cui condividiamo le nostre ore lavorative.
Se potessi modificare qualcosa del mio lavoro vorrei poter capire le battute del nostro OLP!!
Ho avuto la possibilità di conoscere molte persone volte all'aiuto verso il prossimo con progetti di ogni genere: il riciclo dei manifesti pubblicitari per creare borse favorendo così l'integrazione delle persone in carcere (coop. Rio Terà dei Pensieri – progetto Malefatte), il riciclo di tessuti che le grandi aziende di abbigliamento italiane ritengono non più di moda, reinventati grazie all'integrazione sociale di donne del territorio. Sono soddisfatta dell'esperienza che sto vivendo per le innumerevoli realtà territoriali che sto scoprendo e di cui non ne sfioravo l'esistenza, e sono molto contenta per il contributo che riesco a dare come cittadina attiva nel territorio.

giovedì 3 agosto 2017

testimonianza di ELISA CAPITANIO - OLP presso Ludoteca "La cicala e la formica"




ELISA CAPITANIO – LUDOTECA
Lavoro presso la Ludoteca La Cicala e la Formica nel parco di Villa Groggia e in qualità di OLP seguo due volontari, in servizio presso la ludoteca. Il progetto di riferimento è "L'unione... fa il gioco! Impariamo facendo", che coinvolge 4 ludoteche cittadine e il Centro Candiani e che ha come obiettivo il mantenimento ed arricchimento delle attività di animazione ed educazione dei bambini attraverso progetti didattico-ricreativi che propongono il gioco come terreno privilegiato di conoscenza. I volontari collaborano attivamente al progetto partecipando a tutte le attività del servizio e realizzandone di nuove.
Del ruolo di OLP mi piace l'opportunità di entrare in contatto con giovani che possono portare in ludoteca creatività e inventiva nella realizzazione di feste o nuovi laboratori e allegria in un luogo in cui la buona accoglienza degli utenti è molto importante. Meno facile è organizzare giornalmente il lavoro dei volontari, essendo una responsabilità pari ed aggiuntiva a quella del proprio lavoro personale. Non per questo lo preferisco di meno, ma ci sono dei giorni non è facile coordinare tutti gli impegni lavorativi della giornata.
Credo che nel nostro servizio sia già data la giusta rilevanza all'esperienza del Servizio Civile, anche perché i volontari sono giornalmente a contatto con gli utenti, che ne conoscono il ruolo.
I volontari in servizio arricchiscono l'offerta della ludoteca poiché grazie a loro possiamo organizzare eventi particolari che nascono da idee giornalmente condivise e da esigenze dirette del servizio. Inoltre è molto importante per la vivacità del luogo che in ludoteca l'utenza venga accolta, oltre che dai dipendenti, anche dalla freschezza che i volontari del Servizio Civile possono offrire. Infine, essendo la ludoteca un luogo molto frequentato, i ragazzi contribuiscono attivamente al controllo e alla sistemazione degli spazi durante e alla fine dell'orario di apertura al pubblico.

martedì 1 agosto 2017

I nostri volontari in AZIONE ai Murazzi al Lido di Venezia


Ai volontari di Servizio Civile del Comune di Venezia viene offerta annualmente la possibilità di ideare e realizzare una proposta di intervento civico nel territorio, con le caratteristiche che sia utile ad una situazione critica specifica e che abbia un riscontro nella cittadinanza.
Quest'anno un gruppo di volontari si è proposto e si è attivato nella pulizia della spiaggia dei Murazzi del Lido di Venezia, con la voglia di impegnarsi per la città e per l'ambiente.
Si è svolta nel pomeriggio di giovedì 27 luglio la raccolta dei rifiuti in spiaggia, soprattutto plastica, attrezzati di pinze, guanti e sacchi neri. Oltre ad aver ottenuto risultati molto produttivi, l'attività è stata trovata piacevole e soddisfacente.
Grazie al Museo di Storia Naturale di Venezia che darà luogo alla mostra itinerante sulla plastica nei mari Plastica-mente dal 8 agosto al 16 settembre 2017, i volontari potranno portare il riscontro della loro opera assistendo la mostra. Quest'ultima servirà anche ad aggiungere il valore di sensibilizzazione dei cittadini al tema della plastica in mare, infatti il lavoro dei volontari di Servizio Civile Nazionale si fa volto di uno degli esempi di buone pratiche da adottare per la riduzione di questo fenomeno.
Un altro canale con il quale verrà promosso il progetto dei ragazzi sarà la campagna di sensibilizzazione “Clean Sealife – Tutti insieme per un mondo pulito” la quale unisce subacquei, pescatori, diportisti, bagnini, bagnanti, ragazzi e tutti i cittadini nella riduzione dei rifiuti marini.
Le foto scattate durante la raccolta ai Murazzi verranno pubblicate nei loro portali internet e social network e verranno utilizzate per promuovere proprio questo tipo di semplici azioni che si fanno portatrici di benefici e cittadinanza attiva.
Altre foto le potete trovare nella nostra pagina Facebook: Servizio Civile Venezia 
 

venerdì 28 luglio 2017

TESTIMONIANZA di ANTEA Liberalesso



Antea, volontaria presso gli Uffici del Servizio Civile di Mestre,
qui la troviamo (a destra) con lo stand al parco Hayez per promuovere il bando del Servizio Civile 

Mi chiamo Antea Liberalesso, ho 20 anni, vivo vicino Mestre e sono una volontaria di Servizio Civile. Il progetto di cui faccio parte è quello che quest'anno ha titolo “Giovani e cittadinanza attiva” presso la sede dell'Ufficio Servizio Civile di Mestre Venezia, dove svolgo le attività da novembre.
Ciò che mi ha spinto a scegliere il progetto sono stati i percorsi di promozione della cultura di Servizio Civile dedicati alle classi quinte di alcuni Istituti Superiori nel territorio. Questo perché, a mio parere, oltre a far conoscere il Servizio Civile come opportunità, riuscire a dare un messaggio di nonviolenza, cittadinanza attiva e solidarietà ai ragazzi ha un valore importantissimo.
Queste idee nel corso dei mesi si sono concretizzate sia attraverso le attività di formazione sui temi del Servizio Civile, sia grazie alle varie iniziative nel territorio. Ad esempio, abbiamo aderito con una nostra attività, dedicata alla sicurezza in città, all'evento “In Marcia per la Pace” che a marzo ha visto protagonista la città di Mestre; abbiamo collaborato alla rassegna cinematografica di impegno civile organizzata dal Servizio Civile Venezia assieme alla Casa del Cinema di Venezia “Notti Disarmate”. Inoltre ho potuto partecipare ad alcuni percorsi sull'interculturalità dedicati ai minori e ho potuto seguire da vicino l'arrivo di una famiglia siriana nel territorio veneziano attraverso i “corridoi umanitari”, occupandomi dell'accoglienza e venendo anche a contatto con la famiglia.
L'esperienza che sto vivendo è molto positiva, ricca di opportunità sotto il punto di vista sociale, professionale, storico-culturale e formativo.
Per concludere, grazie all'esperienza del Servizio Civile ho trovato la mia strada e ho deciso quest'anno di iscrivermi al corso universitario di “Scienze Politiche, relazioni internazionali e diritti di pace” con l'obiettivo di continuare il percorso che sto vivendo.

mercoledì 26 luglio 2017

Servizio Civile Obbligatorio?

Servizio Civile OBBLIGATORIO?
Ecco due differenti opiononi uscite sull'allegato del Corriere del Sera "7" del 25 maggio 2017. Troviamo LUCA BARBARESCHI PRO Servizio Civile obbligatorio e GIORDANO BRUNO GUERRI CONTRO Servizio Civile obbligatorio.


giovedì 20 luglio 2017

TESTIMONIANZA di Marco Calligaro - OLP presso Protezione Civile

Abbiamo chiesto a MARCO CALLIGARO di raccontarci cosa pensa del Servizio Civile, dei volontari, del suo lavoro presso la PROTEZIONE CIVILE e del ruolo di OLP.




Mi chiamo Marco Calligaro, ho 52 anni, lavoro in Comune di Venezia - Protezione civile dal 1996. Attualmente ricopro il ruolo di Responsabile del Servizio Gestione Rischi Centro Storico e Isole. Dal 2003 seguo i progetti di Servizio Civile e dal 2010 sono OLP. Il progetto di quest'anno riguarda l'aggiornamento del Piano comunale di Protezione Civile, che è lo strumento essenziale per organizzare la risposta operativa del "sistema" Protezione Civile comunale in caso di emergenze. Si tratta quindi di rivedere tutte le informazioni contenute nel piano, soprattutto per quanto riguarda le c.d. "strutture sensibili" (scuole, ospedali, case di riposo, edifici strategici, ecc.) e le risorse a disposizione, sia umane sia di mezzi ed attrezzature specifiche.
Il numero dei volontari impiegati quest'anno è 2.
Credo che l'esperienza di Servizio Civile possa essere veramente proficua e positiva per i giovani che vi si cimentano. Li mette in contatto con realtà nuove, li "costringe" a mettersi in gioco e hanno l'occasione di imparare davvero molte cose. D'altra parte però, l'ente che li accoglie deve avere coscienza che non ha di fronte operatori chiamati a surrogare carenze di personale dei propri uffici (sottopagati, del resto) ma volontari che devono sì dare, ma anche, oserei dire soprattutto, ricevere. Ecco, l'imparare facendo dovrebbe davvero essere la filosofia che accompagna la loro esperienza.
L'aspetto che mi stimola maggiormente nel ruolo di OLP è sicuramente il contatto con il giovani, e la possibilità di poter trasmettere, nel mio piccolo, qualcosa di utile soprattutto per il futuro ingresso nel mondo del lavoro.
Il valore aggiunto dei volontari in Servizio è che consentono di ampliare o di approfondire alcune delle attività dell'ufficio/servizio presso il quale sono impiegati, e inoltre, molto spesso, portare il loro contributo in ordine a bisogni e sensibilità del mondo che sta "fuori" degli uffici, mondo che chi invece sta "dentro" l'ente spesso non conosce sufficientemente.

venerdì 7 luglio 2017

TESTIMONIANZA di: Danilo Bisello - OLP


DANILO Bisello - OLP Ufficio Urbanistica

Mi presento: mi chiamo Danilo Bisello e lavoro presso l' Ufficio Urbanistica del Comune di Venezia da quasi 43 anni. A fine agosto andrò in pensione.
Mi occupo da quasi 30 anni di informatica e della sua applicazione nel contesto lavorativo in cui mi trovo. Attraverso questo potente mezzo, spero di aver contribuito al passaggio generazionale verso le nuove tecnologie,
anche se molta strada c'è ancora da fare.
Seguo come OLP il progetto di Servizio Civile denominato “Lo spazio e le immagini” nell' ambito della valorizzazione del Patrimonio artistico e culturale.
In Urbanistica infatti, esiste da oltre 50 anni un archivio fotografico che ha documentato con le immagini (circa ottantamila) le trasformazioni urbane avvenute sul territorio del Comune di Venezia. L' antica sede di questo archivio era in alcune stanze del mezzanino di Palazzo Ducale.
L'attuale sede è a Mestre, in viale Ancona, nel Polo Tecnico ex Carbonifera ed è qui che collaborano con noi, per il secondo anno consecutivo, 3 volontari del Servizio Civile. I volontari si occupano della pubblicazione nel web delle foto digitalizzate. Si occupano anche di digitalizzare gli elaborati degli strumenti (piani) urbanistici allo scopo di incrementare la consultazione online degli stessi.
I ragazzi sono bravissimi….. ne avessimo cento di loro !!!
I miei oggetti personali indispensabili? Gli occhiali e il telefonino!! Ma
sulla mia scrivania c'è anche la borsa con le cibarie per il pranzo che consumo davanti al monitor.
Personalmente ritengo prezioso l' apporto che i volontari ci danno nel perseguire l'obiettivo che ci siamo prefissi, considerando anche che non c'è ricambio generazionale e ci saranno sempre meno risorse disponibili.
Oltre che preziosi lavorativamente parlando sono anche spiritosi e simpatici: in ogni momento che vedo i ragazzi c'è sempre voglia di fare una battuta o scherzare su un fatto contingente. Sono ragazzi in gamba ed è un vero piacere stare con loro.

martedì 4 luglio 2017

Viaggio in Bosnia: risonanze di una memoria presente



Siamo partiti il 24 giugno carichi di valigie e di aspettative alla volta della Bosnia ed Erzegovina con gli amici dell'associazione “Buongiorno Bosnia”.
Non ci aspettavamo un viaggio puramente turistico: sapevamo già che sarebbe stata un'esperienza entusiasmante, che ci avrebbe colpiti nel profondo e ci avrebbe spinti a costruire un pensiero critico di questo meraviglioso Paese, così duramente colpito dal Secondo Conflitto Mondiale e dai genocidi perpetrati per interi anni ai danni di una fascia prima, di un'altra poi, della popolazione.

In una settimana abbiamo visitato Mostar, Sarajevo, Srebrenica e Tuzla; ognuna di queste città conserva un fascino davvero speciale, e la cosa che ci ha colpiti direttamente al cuore è stata la bellezza di una natura verdissima su cui si inseriscono in modo armonico i palazzi e i monumenti ottomani, che però sembrano feriti, sventrati dai fori di proiettile e dalle granate.

Siamo stati testimoni delle ripercussioni che la guerra ha lasciato dietro di sé non solo con le tracce della distruzione sugli edifici, ma anche nel tessuto sociale. E' terribile pensare che in un Paese così vicino al nostro si è perpetrato il massacro di intere etnie, con il Credo religioso e le mire espansionistiche come uniche ragioni; le conseguenze di questo insensato odio si vedono ancora oggi nella divisione tra Musulmani e Serbi, nella ricerca di giustizia da parte degli uni e nella negazione delle responsabilità del genocidio da parte degli altri, in uno strisciante disagio che si percepisce anche nella vita quotidiana.

Abbiamo avuto, però, anche molti regali: le testimonianze di alcuni giovani della nostra età che combattono per conservare la memoria di ciò che è stato, per sensibilizzare e portare alla luce tutto ciò che per l'opinione pubblica sarebbe meglio che rimanesse insabbiato e per costruire un futuro dove la guerra sia solo un monito per ricordare quanto sia bella la Pace.

Consiglio quest'esperienza a tutti perché al ritorno ci si sente per davvero "cittadini del mondo"; si stabilisce un legame speciale con le persone che ci hanno ospitato e reso partecipi delle loro storie e si impara sempre qualcosa di nuovo: nuovi gesti di umanità e di accoglienza, la condivisione, la resilienza e la voglia di cambiare le cose.

Sara Vecchiato




giovedì 29 giugno 2017

TESTIMONIANZA di ALBERTO SCATTO VIO

ALBERTO Scatto Vio - Casa del Volontariato & Ufficio Servizio Civile


Alberto mentre pubblicizza il bando del Servizio Civile all'evento benefico Uguale Days. Qui insieme ai Rumatera e Danilo di Radio DeeJay.
 
Mi presento, sono Alberto, 26 anni, sono un grandissimo appassionato di cinema e musica (tant'è che ho fatto comparse in vari film e serie tv ambientati a Venezia e sono uno dei cantanti del Rockin'1000) e dal Novembre 2016 lavoro al Servizio Civile sul tema della nonviolenza alla Casa del Volontariato di Mestre con spola all'ufficio del Servizio Civile di Via Costa. L'aspetto che preferisco del mio lavoro è la possibilità di interagire, conoscere e rapportarmi con persone di varia estrazione sociale così da vedere il Mondo in un'ottica stupenda, li dove non esistono i confini.
Il primo pensiero quando penso alla parola Servizio Civile è sicuramente volontariato, che si tramuta poi in un esperienza che ti riesce a cambiare la vita. In questi mesi di Servizio Civile ho imparato a fare sia squadra con i miei colleghi e saper coinvolgere le persone nelle attività che svolgo e svolgiamo nei vari eventi ove siamo partecipi. A volte si fatica, ma il risultato finale ripaga sempre di tutto.

lunedì 19 giugno 2017

INTERVISTA a Barbara Vanin, OLP




Abbiamo intervistato BARBARA VANIN – OLP presso VEZ, Rete Biblioteche Venezia

- Si presenti!
- Sono Barbara Vanin, Responsabile del Servizio VEZ, Rete Biblioteche Venezia, Centro Servizi rete bibliotecaria e archivistica. Di formazione codicologa prestata alle biblioteche di pubblica lettura, forse per questo motivo ho promosso un progetto volto al recupero del materiale antico delle Biblioteche della Rete, un progetto al secondo anno che ha visto l'impiego di due volontari di Servizio Civile per anno.

- Quali sono gli oggetti personali che caratterizzano ogni giorno la Sua postazione di lavoro?
- Acqua, agenda, Devoto-Oli.

- Qual è l'aspetto che La stimola maggiormente del ruolo di OLP?
- Lavorare per progetti, formare bibliotecari e consentire ai ragazzi di acquisire competenze che possano essere spese una volta terminata l'esperienza di Servizio Civile.

- Qual è la situazione più divertente che Le è capitata con i volontari di Servizio Civile? Qual è stata la richiesta più stravagante?
- Trovarsi vestite tutte da CSI per affrontare polvere, tarli e cacche di topi. Richieste stravaganti? Nessuna, i ragazzi e le ragazze del Servizio Civile sono troppo seri!

giovedì 1 giugno 2017

TESTIMONIANZA DI FLAVIA CECCATO - OLP

FLAVIA Ceccato, OLP
Ufficio Servizio Civile


Mi presento: sono Flavia Ceccato, sono impiegata da 11 anni presso il Comune di Venezia e da pochi mesi mi occupo di servizio civile (da dicembre); sono OLP di due volontarie per il progetto che si chiamacittadino: da diritto acquisito a conquista” presso il Servizio Civile di Via Costa.
La mia scrivania in ufficio è 'abbastanza' ordinata, anche se traborda di carte, cartaccie e mille pizzini ovunque. Di solito tengo in ordine le mie cose, ma non riesco a liberare spazio e incombenze attorno a me, e la scrivania ne risente! Però ho delle splendide orchidee che stanno fiorendo, ci sto molto dietro, le curo e le coccolo continuamente… In questo ufficio hanno trovato il loro habitat ideale, spero sia lo stesso anche per me!
Del mio ruolo di OLP mi piace il fatto che 'accompagno' le persone in un percorso di crescita e di maturazione, condividendo con le volontarie i principi del servizio civile e provando a tradurli nella realtà pratica di tutti i giorni. Mi piace la relazione con persone giovani e dinamiche, desiderose di affacciarsi con fiducia al futuro e al mondo. Mi piace meno dover fare, a volte, il vigile urbano, anche se richiedere il rispetto degli orari e dei patti è fondamentale per impostare un rapporto corretto fra me e i volontari e tutti gli altri colleghi.
Secondo me l'OLP ha un ruolo di riferimento, colui da chi va il volontario per risolvere dubbi, criticità e perplessità ma non solo, oltre che per costruire assieme le azioni previste dal progetto. Per me è una persona che, oltre a essere esperta della sua materia, dovrebbe essere un punto di riferimento, e per questo deve tenere un comportamento consono al suo ruolo, consapevole anche del significato formativo e pedagogico che la sua figura riveste.

lunedì 29 maggio 2017

SERVIZIO CIVILE E GRANDE GUERRA

I volontari del Servizio Civile nei luoghi del conflitto

A cura di Sara Vecchiato


La mattina del 24 maggio è rabbuiata dalle nuvole, ma l'entusiasmo di noi volontari è alle stelle perché ci aspetta una giornata di cammino in alta montagna alla scoperta del Monte Piana, uno dei teatri più sanguinosi della Grande Guerra.
Il nostro viaggio comincia praticamente all'alba, in modo da arrivare a destinazione alle nove.
In montagna fa molto freddo, perciò, dopo esserci ricoperti di strati e strati di vestiti, ci mettiamo subito in cammino. L'escursione si snoda lungo i tracciati lasciati dalle trincee italiane e austriache e i crateri prodotti dalle granate riportano dei sentimenti di desolazione che sono ancora quasi tangibili, e si riflettono nelle pietre bianche delle trincee e i grovigli di filo spinato disseminati lungo tutta la cima del monte. La guida ci racconta aneddoti del conflitto, ci fa notare come le trincee nemiche siano in alcuni punti davvero vicine, e come questa vicinanza abbia garantito tre anni di guerra stanziale in cui ci sono state moltissime vittime e mai, davvero, un vincitore.
Visitiamo anche una galleria che i soldati italiani scavarono sotto la cima fino a raggiungere il centro della montagna con l'intento di porvi migliaia di mine per far saltare in aria le truppe austriache stanziate sulla superficie. Mentre camminiamo facendo attenzione a dove mettiamo i piedi sul terreno sdrucciolevole, ci viene naturale guardare la bellezza mozzafiato del paesaggio tutt'intorno, ma non appena abbassiamo lo sguardo vediamo subito la terra scavata per fare posto ai cunicoli e alle baracche dei soldati.
Ascoltiamo anche molte altre storie: quella dell'unica donna che combattè come soldato tra le fila dell'esercito Austriaco, Viktoria Savs; la storia del sentimento profondo che Carducci nutrì per la montagna; il racconto dell'amore tra il Maggiore Bosi e sua moglie, che custodì le lettere mai inviate al marito; gli espedienti degli ingegneri che dovettero costruire sulla cima delle montagne dei fari per illuminare durante la notte il campo nemico…
Il vento forte ci porta alle orecchie la voce della guida che ci narra tutte queste storie mentre la neve ricopre di bianco il fondo delle trincee, e ci viene da pensare: “Quanto sarebbe stato meglio se la guerra non ci fosse mai stata e se tante vite non fossero state spezzate dall'assurdità del conflitto!”.







venerdì 26 maggio 2017

REPORT ri-GENERAZIONE – VERONA

ri-GENERAZIONE, VERONA 22 maggio 2017
report a cura di Alberto Scatto Vio

La sveglia è quella delle 6. Non mi svegliavo a queste ore dai tempi delle superiori. Caffè e subito fuori per andare alla stazione di Mestre. Appuntamento ore 7.45 con molti dei volontari del SC di Venezia. Destinazione Verona per il convegno Ri-Generazione, che coinvolge tutti i volontari del Veneto. Stupendo vedere il nostro affiatamento sia tra i singoli, tra i “gruppi” che tra tutti noi nel bus. Quasi ci sembra di tornare alle gite delle medie: i secchioni davanti e i “casinari” dietro.
Arrivo a Verona al Palazzo della Gran Guardia in Piazza Bra, praticamente a 100 metri dall'Arena.
Il programma del convegno è bello fitto ma ben suddiviso tra Tavole Rotonde e Best Practises. Premessa:una cosa che ha messo tutti d'accordo sul convegno è stato il fattore “mattinata” ovvero le troppe statistiche e un pò di lentezza, mentre il pomeriggio è scorso molto più in scioltezza e ha coinvolto di più i volontari. Ma andiamo con ordine.
Si parte con i classici saluti di rito delle autorità del Veneto tra cui l'onorevole Lanzarin (assessore ai Servizi Sociali Veneto), Anna Leso (assessore ai Servizi Sociali Verona) e Chiara Tommasini (presidente del CSV di Verona). Apre le danze il buon Luca Abete, istrionico inviato di Striscia la Notizia venuto al convegno per parlare del suo progetto motivazionale "Non Ci Ferma Nessuno". Luca in veste di motivational coach ha dato a tutti i volontari un input ad agire e a fare ciò che crediamo più giusto e più bello, a credere sia in noi stessi che negli altri. Voto 10 per la sua verve.
Si continua inserendoci nella mattinata con il primo modulo (Servizio Civile e Giovani) e il secondo (Giovani e Comunità). A detta di tutti sono state migliori le best practises delle tavole rotonde. Non mi sento di dar torto anche perché nelle tavole rotonde si snocciolavano dati e statistiche (per carità interessanti quanto si vuole ma dopo un pò…), mentre nelle best practises si andava più nel pratico e nel coinvolgimento dei volontari. Molto interessanti gli interventi del Laboratorio Inquadrati del CSV di Belluno che ha presentato il documentario sugli obiettori di coscienza, le testimonianze di Djati Dembele (volontario SCN presso una cooperativa sociale) che ha dato spunti sull'inclusione, all'apertura e sulla multiculturalità, e di Johan Andersen (ex volontario europeo) che ci ha divertito con il suo italiano un pò improvvisato e ci ha dato riflessioni sul concetto di Volontariato e Europa. Si rientra poi con il secondo modulo, forse la parte più pesante dato che, complici il viaggio, l'alzataccia e la vicinanza della pausa pranzo, la “fatica” si sentiva eccome, anche perché in questa parte del convegno dove si andava a parlare di giovani e comunità con un occhio alla cooperazione e alla solidarietà, dove come ospiti sono intervenuti Lorenzo Rampazzo (direttore dell'Unità Organizzativa “Famiglia, minori, giovani e Servizio Civile”) e Massimo Santinello (professore di psicologia all'Università di Padova), si è andati più sul tecnico che sul pratico, si snocciolavano statistiche, dati europei e italiani, specialmente sul fronte della cittadinanza attiva.
Pausa pranzo in centro Verona con capatina la Casa di Giulietta e all'Arena e poi si ritorna al convegno con l'ultimo modulo: 'Giovani e Futuro'. Il lancio del modulo viene affidato a Michele Dotti, attore teatrale che ha coinvolto tutti i volontari con una performance incentrata sul futuro dei giovani e sul come essere parte del cambiamento. La tavola rotonda invece in questo frangente è andata molto più in scioltezza ed è stata più coinvolgente da parte degli ospiti. Relatori come Rossano Galtarossa (olimpionico di canotaggio) che ha parlato di sport e di come esso può diventare un mezzo di inclusione e agonismo, Federico Ruffo (giornalista di Report e Il Posto Giusto) che ha parlato dei suoi lavori come reporter in zone di guerra e di ciò che ha vissuto in prima persona in quelle terre ha coinvolto nell'ascolto tutti i presenti in sala. Stefano Allievi (sociologo e giornalista) hanno dato a tutti quanti degli ottimi spunti e riflessioni. Ultime best practises affidate al Centro Creativo Cre-TA e al Laboratorio l'M dell'associazione Korakhanè, veri e propri esempi di come creare comunità e interculturalità tramite format interattivi e competenti, spaziando da corsi di cucina etnica, concerti, spazio dibattiti etc.
Il convegno Ri-Generazione finisce poi con il concerto dei Jenny Penny Full e un rinfresco.
Si torna in bus, direzione Mestre. Tra le varie chiacchiere tra di noi, selfie di rito, musica in cuffia e il panorama delle colline veronesi a fare da sfondo, ci scambiano le prime impressioni in merito al convegno. Si ritorna con la consapevolezza di far parte di un Mondo in continuo cambiamento e di essere non solo volontari del Servizio Civile ma di far parte di una comunitàm, e come tale essere capaci di affrontare la vita nel migliore dei modi cercando il dialogo, l'inclusione, la multiculturalità, creare cittadinanza attiva ma specialmente essere sempre noi stessi.




giovedì 25 maggio 2017

Testimonianza di SARA VECCHIATO

SARA
Volontaria per LA NONVIOLENZA RINNOVA LA CITTA'
presso l'Ufficio del Servizio Civile



Mi presento: sono Sara e ho quasi 25 anni. Sono una sognatrice e mi accorgo molto spesso di avere la testa fra le nuvole. Mi piace la musica, il canto, il disegno e mi diverte scrivere quello che mi passa per la testa. Quest'anno presto SC nell'Ufficio del Servizio Civile: mi piace molto essere a contatto con gli altri volontari, lavorare alla realizzazione di progetti e assistere al processo di elaborazione di quelli futuri.
Sopra la mia scrivania, nell'ufficio dove lavoro, c'è un computer, un sacco di fogli e appunti che dissemino dappertutto, le immancabili merendine e una piantina che è il mio orgoglio perché sta continuando a crescere nonostante io sia negata in botanica. Sul muro sopra la mia postazione ci sono dei cartelli con delle frasi divertenti affisse dai volontari degli anni passati.
Nel mio ufficio c'è un rito mattutino che amo molto: il caffè! Prima di iniziare a lavorare ci ritroviamo con tutti i colleghi a bercene una tazzina e a mangiare dei biscotti portati da casa. Il caffè noi lo facciamo con la moka... però molto spesso ci dimentichiamo di averlo messo sul fuoco e lo beviamo bruciacchiato! Che orrore!
Mi piace molto che il SC sia aperto anche agli stranieri residenti in Italia, secondo me è un buon metodo di integrazione e un opportunità per fare una reciproca conoscenza. Mi piace anche il fatto che abbiano aperto bandi dedicati all'agricoltura in montagna e che si siano impegnati a ridurre l'orario di lavoro settimanale dei volontari a 25 ore rispetto alle 30 ore attuali, dato che molti di noi studiano oppure lavorano.

venerdì 19 maggio 2017

Testimonianza di RICCARDO SARTOREL, OLP

Mi presento: sono Riccardo Sartorel, Assistente Sociale in forze alla UOC Minori Stranieri Non Residenti del Comune di Venezia. Come OLP del progetto “Crescere insieme: interventi educativi a minori italiani e stranieri non residenti” seguo una volontaria. Essere OLP dà la possibilità di entrare in contatto con giovani motivati, con energie psico-fisiche da investire in relazioni, conoscenza, formazione e servizio alla comunità. Il mio ruolo è semplicemente quello di incanalare positivamente questa motivazione e queste energie attraverso esperienze di valore e di senso. Questo mi piace. Preferisco meno seguire la parte di incombenze burocratiche o formali, o dover assegnare alla volontaria alcune attività noiose o ripetitive che però sono sicuramente utili, e comunque ne è piena la vita quindi... Coraggio!
Sono OLP da tre anni. Custodisco come valore aggiunto l'intero lavoro di OLP, ovvero contribuire a far sì che un/a giovane che si trova in una fase "esplorativa" di vita possa rappresentare una risorsa per l'Ente per cui lavoro e allo stesso tempo si chiarisca un po' di idee, si orienti, tocchi con mano alcuni aspetti di realtà lavorativa e sociale. Nel nostro Servizio le attività più interessanti sono quelle che mettono a contatto - all'interno di un contesto istituzionale e protetto - la volontaria con adolescenti migranti che vivono in città.
Sono convinto che il contributo che danno i/le volontari/e vada valorizzato e pubblicizzato di più, aiuterebbe sicuramente a cambiare la rappresentazione mediatica e distorta dei giovani demotivati e inattivi.

venerdì 12 maggio 2017

Testimonianza di Antonia Treccagnoli

VOLONTARIAmente per... Archivio Storico della Biennale di Venezia: conservazione e valorizzazione dei fondi

Mi chiamo Antonia, sono nata a Napoli e ho 26 anni. Mi sono laureata da circa un mese all’Università IUAV di Venezia in Arti Visive con una tesi in storia del cinema. Sono sempre stata una grande appassionata di arte contemporanea e ciò mi ha spinto a candidarmi come volontaria del Servizio Civile all’Archivio Storico delle Arti Contemporanee de La Biennale di Venezia, dove sto svolgendo il mio progetto dallo scorso novembre.
È da ormai quasi sei mesi che lavoro alla raccolta documentaria dell’archivio: ogni giorno ho tra le mani diverse tipologie di materiali che riguardano artisti contemporanei o che hanno esposto durante le manifestazioni de La Biennale, dai primi anni della mostra (iniziata a fine Ottocento) fino ai giorni nostri. Metto in sicurezza e catalogo articoli di giornale, periodici, brochure e inviti ad esposizioni e ogni momento è buono per scoprire un nuovo artista! Questo è uno degli aspetti che preferisco del mio progetto: lavorando in archivio ho la possibilità di approfondire i miei interessi e allo stesso tempo, secondo la regola dell’“imparare facendo”, sperimento un “periodo di prova” di quello che spero possa essere in futuro un lavoro vero e proprio. Il mio angolo di lavoro è pieno di fogli, post-it, cartelle e faldoni, tutto rigorosamente in ordine! L’archivio è un luogo dove sono stata accolta molto bene dal personale e dove ho avuto la possibilità di stringere rapporti stimolanti con gli altri volontari, tutti ragazzi coetanei, che nutrono le mie stesse passioni.
Ad ora, non cambierei nulla del Servizio Civile: tutto ciò che riguarda attività, obiettivi, ore di servizio e pagamenti è stato esposto sin dall’inizio molto chiaramente, per cui tutto sta andando come mi aspettavo che andasse. Consiglio a giovani come me di candidarsi come volontari perché un anno di Servizio Civile è un’opportunità da non lasciarsi scappare!

giovedì 4 maggio 2017

Intervista ad Andrea Vaccher


VOLONTARIamente  per...People Muve: valorizzazione dell'offerta museale


Mi chiamo Andrea Vaccher, sono laureato in Ingegneria per l'ambiente e il territorio e presto servizio come volontario presso la Fondazione Musei Civici veneziani all'interno dell'ufficio tecnico di Palazzo Ducale. Mi occupo della riorganizzazione dell'archivio, degli interventi di restauro e della manutenzione degli impianti delle varie sedi museali. Mi ritengo una persona tranquilla, seria e molto autoironica.

L'aspetto che preferisco del mio servizio è la possibilità di organizzare il lavoro in maniera molto autonoma, senza avere grandi pressioni o scadenze imminenti. Posso inoltre contare sulla grande disponibilità delle persone che lavorano all'interno dell'ufficio. Piccola nota sul luogo: lavorare a Palazzo Ducale è sempre piacevole.

Vi racconto di quella volta (imbarazzante) che...mi sono ritrovato in ufficio da solo con, in contemporanea nella sala a fianco, la riunione del Cda. Ad un certo punto da una porta laterale entra una persona dall'identità per me ignota, che mi chiede di indicarle una stanza appartata dove telefonare senza nemmeno salutarmi con un buongiorno. A quel punto, contrariato e irritato le chiedo: “scusi, buongiorno, lei chi è?”...era la presidente della Fondazione Musei Civici!

A mio avviso la nuova legge sul SC “Universale” introduce sicuramente aspetti positivi per tutti. Il fatto di estendere la possibilità di prestare servizio anche ai cittadini non UE in questo periodo di intensa immigrazione potrebbe essere un forte stimolo all'integrazione. Si spera inoltre che i nuovi fondi stanziati consentano maggiori possibilità di inserimento senza dover ricorrere a graduatorie. Positivo anche il tema della riduzione del numero di ore settimanali da 30 a 25 ore, sopratutto per chi studia e porta avanti una doppia attività. Sono però convinto che si sarebbe potuto estendere l'accesso ai progetti anche a persone con più di 28 anni d'età, sopratutto nei casi ove il numero di volontari giovani non sia sufficiente.

giovedì 27 aprile 2017

Testimonianza di Francesca Scattolin

 VOLONTARIAmente per...."Lo Spazio e le Immagini"

 Testimonianza di Francesca Scattolin

Mi chiamo Francesca, ho 25 anni e da 13 ormai vivo a Marcon, città in cui sono attiva come animatrice parrocchiale e come volontaria di altre realtà associative giovanili. Amo camminare in montagna, visitare città e musei, scattare fotografie (in particolare di paesaggi naturali, piante e monumenti) e leggere; i testi che preferisco sono i classici della letteratura europea, ma soprattutto le opere degli antichi autori greci e latini. Il fascino esercitato dall'antichità e dalle sue testimonianze materiali ha guidato tutto il mio percorso scolastico: dopo 5 anni di Liceo Classico, infatti, ho deciso di proseguire gli studi umanistici, iscrivendomi prima al corso di laurea triennale in Storia (con indirizzo archivistico-biblioteconomico) e poi a quello magistrale in Scienze dell'Antichità, entrambi erogati dall'Università Ca' Foscari di Venezia. La volontà di svolgere un'esperienza formativa dal punto di vista umano e professionale, che fosse in linea con il mio percorso di studi, ma che allo stesso tempo mi consentisse di mettermi alla prova in un contesto in parte inusuale, mi ha portato a presentare domanda come volontaria di servizio civile. L'amore per la storia, l'arte e la fotografia è stato fondamentale per la scelta del progetto, ovvero “Lo Spazio e le Immagini: riordino del patrimonio documentario e fotocartografico del Comune di Venezia”. La sede di servizio è l'archivio fotocartografico del Comune (sito a Mestre, in Viale Ancona, nel complesso dell'Ex Carbonifera). Il progetto prevede da un lato l'archiviazione di piani urbanistici storici (lavoro svolto da un volontario) e, dall'altro, la catalogazione di fotografie che documentano le trasformazioni subite dal territorio soprattutto nel corso della seconda metà del '900 e di riproduzioni di stampe di epoca precedente (attività di cui ci occupiamo in due). Le schede catalografiche realizzate confluiscono nel sito internet “Album di Venezia”.
L'aspetto che più mi affascina del mio servizio è la possibilità di scoprire angoli e particolari di Venezia e della sua storia di cui non avevo alcuna nozione. Può sembrare strano, ma pur essendo originaria del Comune e pur avendo sempre studiato a Mestre o a Venezia, conosco soltanto un'infinitesima parte del territorio e di quanto esso può offrire dal punto di vista storico-artistico. Le ricerche che compiamo quotidianamente per catalogare le immagini costituiscono un'ottima occasione di approfondimento in questo senso. La struttura rigida dell'archivio, che prevede la suddivisione delle fotografie per sestieri, parrocchie e – all'interno di esse – per zone precise (Calli, Campi, Campielli, Fondamente, Rughe…) mi consente di crearmi una sorta di “mappa mentale” della città che mi aiuta a orientarmi nel momento in cui devo effettivamente muovermi al suo interno.
Qualcosa però sfugge a questa rigida organizzazione: la famigerata schiera di fotografie classificate come “Tabernacoli e capitelli”. A differenza del resto, le immagini che ritraggono edicole votive e rilievi a tema sacro non sono suddivise per zona, ma soltanto per parrocchia; compito del catalogatore, tuttavia, è cercare di ricondurre anche queste al punto preciso in cui sono state scattate. Con tanta pazienza e con l'ausilio di guide e siti internet specifici, nella maggior parte dei casi si riescono a scoprire tutti i dati, ma quanta fatica!
Nonostante questa piccola “nota dolente” non cambierei nulla dell'esperienza che sto vivendo.
Possibilità di mettersi in gioco, lavoro stimolante, arricchimento culturale e ambiente familiare:
cosa desiderare di più?!