lunedì 30 novembre 2015

Fermare la guerra combattendo l'inquinamento?

Il titolo di questo post sicuramente suona strano.
Ad ogni modo il summit sul clima che si sta tenendo a Parigi (il che è paradossale) mi ha fatto riflettere.
In primis sull'idiozia dei manifestanti violenti che danno a una Parigi che prova a rialzare la testa una becera immagine e un insulto a chi è morto poco più di due settimane fa, ma di questo magari se ne può parlare un'altra volta.
La riflessione principale mi è venuta sul parallelismo tra la guerra del petrolio e le conseguenze stesse di questo famigerato oro nero.
Sono ormai chiari e il più provati possibili i danni derivanti dall'uso di energia prodotta dal petrolio e dai suoi derivati.
La cosa altrettanto palese DEVE essere il nesso di casualità tra le guerre in medio oriente e le riserve petrolifere ed energetiche presenti in quei territori.
Credo sia inutile farsi abbagliare da allarmi sulla guerra tra culture, limitazione di libertà, democrazia e libertà di religione.
Altrettanto inutile ritengo concentrare questo tipo di riflessione solo sul contesto mediorientale quando in Africa o in Sudamerica accade esattamente la stessa cosa.
Detto ciò la domanda di apertura è semplicemente espressione di un concetto: possiamo fermare la guerra consapevoli delle sue reali origini e farlo combattendo un altro nemico (più tangibile e pericoloso di ciò che può sembrare) che è l'inquinamento.
Uno sforzo nella ricerca e nella promozione di fonti alternative di energia e , perchè no, un nuovo modo di vivere il consumo sono a mio parere armi molto più efficaci di raid aerei e inutili guerre.
Il tutto avrebbe inoltre un doppio vantaggio: fine delle guerre e un ambiente più pulito.
Mentre scrivo mi rendo conto che possa sembrare un modo un pò banale e semplicistico per trovare una soluzione a un problema di proporzioni mondiali, ma da qualche parte bisognerà pur partire!

Paolo

mercoledì 25 novembre 2015

Spunti di riflessione dopo Parigi

Non possiamo certamente ignorare ciò che è successo a Parigi.
Non credo sia utile in questa sede stare li a discutere di politica estera, storia, politologia e relazioni internazionali, premettendo che io come anche voi sono consapevole di tutto ciò che sta dietro a questa ennesima guerra.
Io al momento credo sia giusto guardare oltre, aldilà, capire cosa sta succedendo non agli stati ma alle persone.
Alla fine di questo post pubblicherò un link di un articolo che ho trovato molto interessante.
Sono diversi gli spunti che mi ha dato ma più di tutti la riflessione sull'odio e la falsa idea  che di questa guerra si sta perpetrando.
Ciò che esprime questi concetti l'aticolo lo esemplifica negli sgomberi fatti questa mattina al centro Baobab di Roma.
Oramai la linea di demarcazione tra chi richiede asilo, chi è immigrato e chi è un terrorista o sedicente tale è quasi invisibile.
Questo mi colpisce:generalizzare e accusare chi solo per affinità fisica, religiosa o sociale si ritiene essere affiliato dell'ISIS.
Credo che ad oggi il vero nemico sia questo:l'ignoranza.
Quello che non si conosce ci terrorizza sempre ma affidarsi a quello che i giornali e le televisioni ci dicono è senza alcun dubbio fuorviante e incompleto.
Uomini e donne che scappano dalla guerra e dalle discriminazioni di qualsiasi genere non meritano un trattamento cosi inumano.
Persone che hanno sofferto e tuttora soffrono non possono subire oltre ai danni una tale beffa solo perchè musulmani e quindi, secondo i nostri media, terroristi.
A mio parere tutto questo è inaccetabile e studiato solo pe risolvere due problemi in uno: combattiamo i terroristi e fermiamo i barcono nei quali si nascondono.
Condivido con voi  questo articolo perchè credo che un'informazione chiara e trasparente sia uno dei primi passi da compiere se non per la risoluzione della guerra  almeno per una convivenza pacifica.
Buona lettura.

Paolo

http://www.internazionale.it/opinione/annalisa-camilli/2015/11/25/terrorismo-profughi-baobab

mercoledì 4 novembre 2015

Spettacolo Teatrale "Ritorni"

RITORNI

A vent’anni dalla fine della guerra in Bosnia-Erzegovina, il racconto delle vite di alcuni giovani coraggiosi che tentano di costruire un futuro di convivenza nel loro paese.
Spettacolo teatrale di e con Filippo Tognazzo.

Lo spettacolo sarà proposto Venerdì 13 sia alle ore 11 al Liceo Guggenheim sia alle 20.30 in Sala San Leonardo. Il 14 a Chioggia.
Allo spettacolo sarà presente anche Zjio Ribic, testimone e sopravvissuto, che porterà la sua testimonianza.
Informazioni sulla sua storia possono essere lette nei seguenti link:


Per informazioni potete contattare Carlotta Giordani (volontaria di servizio civile al Centro Pace).
Skype: carlotta.giordani


Volontarie all'attacco!




L'Ovile del Civile



Due volontarie di servizio civile 

scoprono un tesoretto alla 

 Bissagola



Ritrovati alcuni manufatti risalenti al '500 e al '600


Venezia, 4 Novembre 2015


La scorsa settimana, nelle giornate di mercoledì 28 e giovedì 29 ottobre, due volontarie del servizio civile di Venezia, Giulia Orti e Stefania Pezzato, hanno fatto una scoperta davvero interessante.
Le due ragazze infatti, con l'aiuto di tre operatori della biblioteca civica (Barbara Vanin, Isabella Fabri, Nicola Pisapia), hanno rinvenuto diversi manoscritti antichi presso il deposito comunale della Bissagola situato a Mestre, vicino a via Cappuccina.
Il progetto di servizio civile che vede impegnate le due volontarie consiste nella ricerca, nel recupero e nella sistemazione di manufatti antichi, considerando quindi qualsiasi reperto prodotto fino al 1830 circa.
Nel deposito hanno rinvenuto alcune casse contenenti molti manufatti, la maggior parte di questi purtroppo in pessime condizioni, mal riposte e raccolte in fogli sparsi.
All'interno delle casse però, conservate più accuratamente in alcune scatole, si trovavano i due pezzi più pregiati della collezione: una cinquecentina e un manoscritto del '600.
Per quanto riguarda la cinquecentina si tratta di un'opera stampata a Venezia nel 1588 risalente a Giuseppe Ortolani; la seconda opera invece necessita di ulteriori approfondimenti.


(parte del team e le volontarie di servizio civile)

Sono stati inoltre rinvenuti dieci scatoloni di libri databili tra Sette e Ottocento da ripulire e sistemare in Villa Querini.
La biblioteca cerca quindi personale per aiutare nella sistemazione dei libri ritrovati.
Eventuali volontari o volenterosi possono contattare l'Ufficio Cataloghi della Biblioteca Civica allo 041-2746778.
Nei prossimi giorni il team valuterà le effettive condizioni dei materiali e passerà a una loro più approfondita diagnosi, studio e catalogazione.
In attesa quindi di informazioni più dettagliate un augurio di buon lavoro alle nostre due volontarie e a tutta l'equipe!


Paolo Barbato