giovedì 20 luglio 2017

TESTIMONIANZA di Marco Calligaro - OLP presso Protezione Civile

Abbiamo chiesto a MARCO CALLIGARO di raccontarci cosa pensa del Servizio Civile, dei volontari, del suo lavoro presso la PROTEZIONE CIVILE e del ruolo di OLP.




Mi chiamo Marco Calligaro, ho 52 anni, lavoro in Comune di Venezia - Protezione civile dal 1996. Attualmente ricopro il ruolo di Responsabile del Servizio Gestione Rischi Centro Storico e Isole. Dal 2003 seguo i progetti di Servizio Civile e dal 2010 sono OLP. Il progetto di quest'anno riguarda l'aggiornamento del Piano comunale di Protezione Civile, che è lo strumento essenziale per organizzare la risposta operativa del "sistema" Protezione Civile comunale in caso di emergenze. Si tratta quindi di rivedere tutte le informazioni contenute nel piano, soprattutto per quanto riguarda le c.d. "strutture sensibili" (scuole, ospedali, case di riposo, edifici strategici, ecc.) e le risorse a disposizione, sia umane sia di mezzi ed attrezzature specifiche.
Il numero dei volontari impiegati quest'anno è 2.
Credo che l'esperienza di Servizio Civile possa essere veramente proficua e positiva per i giovani che vi si cimentano. Li mette in contatto con realtà nuove, li "costringe" a mettersi in gioco e hanno l'occasione di imparare davvero molte cose. D'altra parte però, l'ente che li accoglie deve avere coscienza che non ha di fronte operatori chiamati a surrogare carenze di personale dei propri uffici (sottopagati, del resto) ma volontari che devono sì dare, ma anche, oserei dire soprattutto, ricevere. Ecco, l'imparare facendo dovrebbe davvero essere la filosofia che accompagna la loro esperienza.
L'aspetto che mi stimola maggiormente nel ruolo di OLP è sicuramente il contatto con il giovani, e la possibilità di poter trasmettere, nel mio piccolo, qualcosa di utile soprattutto per il futuro ingresso nel mondo del lavoro.
Il valore aggiunto dei volontari in Servizio è che consentono di ampliare o di approfondire alcune delle attività dell'ufficio/servizio presso il quale sono impiegati, e inoltre, molto spesso, portare il loro contributo in ordine a bisogni e sensibilità del mondo che sta "fuori" degli uffici, mondo che chi invece sta "dentro" l'ente spesso non conosce sufficientemente.