Il SCN ieri e oggi



La storia del Servizio Civile:

 Fin dagli inizi della storia, l’uomo si è spesso caratterizzato per la sua naturale dualità che contrapponeva la sua coscienza alle leggi sociali. Attraverso questa contrapposizione, in alcuni uomini  si è sviluppato un senso obiezione e di contestazione alle regole imposte dagli Stati, che porterà a delineare, nei secoli gli “obiettori di coscienza”.
Possiamo quindi dire che gli obbiettori di coscienza sono sempre esistiti, in varie forme.

Prima del 1948:

L’obiezione di coscienza pone le sue fondamenta su valori occidentali e cristiani; uno dei primi esempi  è quello di S. Massimiliano(274-295 d.C.), che rifiutò l'arruolamento per l’Impero Romano, sostenendo che il suo essere cristiano non fosse compatibile con la violenza e quindi nemmeno con l'esercito. Per questo viene ricordato come uno dei primi obiettori di coscienza e in quanto tale ne è stato nominato patrono.

David Thoreau
In epoca moderna, Thoreau David (1817-1862) fu una delle menti più critiche e eminenti negli Stati Uniti d’America; noto per aver scritto il saggio Disobbedienza civile, in cui sostiene che è ammissibile non rispettare le leggi quando esse vanno contro la coscienza e i diritti dell'uomo, ispirando in tal modo i primi movimenti di protesta e resistenza non violenta. Inoltre egli fu il primo obiettore fiscale della storia, perché si rifiutò di pagare la tassa che il governo imponeva per finanziare la guerra schiavista al Messico, da lui giudicata moralmente ingiusta e contraria ai principi di libertà, dignità e uguaglianza degli Stati Uniti.
Gandhi
Altri principali protagonisti della Storia della nonviolenza e dell’obiezione di coscienza furono:
Gandhi, detto il Mahatma, (Porbandar, 2 ottobre 1869 – Nuova Delhi, 30 gennaio 1948) fu una guida spirituale per il suo paese, l’India. Egli è stato uno dei pionieri e dei teorici del satyagraha, la resistenza all'oppressione tramite la disobbedienza civile di massa che ha portato l'India all'indipendenza. Con le sue azioni Gandhi ha ispirato molti movimenti di difesa dei diritti civili e grandi personalità quali Martin Luther King, Nelson Mandela e Aung San Suu Kyi.

Il pensiero di Gandhi si basa su tre principi fondamentali:
L’ autodeterminazione dei popoli, che stabilisce l’auto governamento deciso dal popolo indiano.
La nonviolenza: che si basa sull’idea di non fare del male agli altri ma anche sulla benevolenza universale, che diventa  ” l’amore puro” comandato dai sacri testi dell’Induismo, dai Vangeli e dal Corano. La nonviolenza è quindi un imperativo religioso prima che un principio dell’azione politico-sociale. Il Mahatma rifiuta la violenza come strategia di lotta in quanto la violenza suscita solamente altra violenza. Di fronte ai violenti e agli oppressori, però, non è passivo, anzi. Egli propone una strategia che consiste nella resistenza passiva, il non reagire, in altre parole, alle provocazioni dei violenti, e nella disobbedienza civile, vale a dire il rifiuto di sottoporsi a leggi ingiuste.
La tolleranza religiosa: parte dall’idea di fratellanza tra tutti gli uomini con religioni differenti. Gandhi sognava la convivenza pacifica e rispettosa dei tantissimi gruppi etnici e delle diverse professioni religiose presenti in India. Queste erano delle ricchezze che dovevano convivere e non dividere politicamente la nazione.
Il messaggio che il Mahatma ci lascia è molto attuale e la storia contemporanea, purtroppo, continua ad essere macchiata dalla guerra e dalla violenza.

Un altro personaggio, che s’ispirò direttamente a Gandhi, fu il pastore protestante Martin Luther King (1929-1968) che si espose in prima linea affinché fosse abbattuta nella realtà americana degli anni cinquanta e sessanta ogni sorta di pregiudizio etnico, in particolare con la lotta dei diritti civili ugualitari verso gli afroamericani . Ha predicato l'ottimismo creativo dell'amore e della resistenza non violenta, attraverso la forma del boicottaggio.

Don Milani
Altri personaggi meno noti come Don Milani, Padre Balducci, Lanza del Vasto, Franz Jaegerstaetter hanno contribuito ad instaurare una cultura non violenza.
Facciamo un passo indietro per capire la storia degli obiettori di coscienza nel nostro Paese:
Tutto parte con  l’unità d’Italia, dove lo Stato, che aveva bisogno di un esercito, imponeva alla popolazione maschile la leva militare, andando contro le esigenze della popolazione rurale del Meridione, in quanto non potevano dedicarsi alla coltivazione dei propri campi. Da ciò nasce anche il fenomeno del brigantaggio.

Durante la Prima Guerra Mondiale, il malcontento per questo obbligo si fece sempre più evidente, in quanto 470.000 processi vennero avviati per renitenza alla leva e oltre un milione per altri reati militari come la diserzione, la disobbedienza aggravata e l’ammutinamento. Con la disfatta di Caporetto ci fu uno sciopero militare tra i soldati, che segnò un intensificarsi delle pene attraverso le fucilazioni.

Nel 1947 venne introdotta la Costituzione, nella quale viene introdotta l’obbligatorietà del servizio militare nell’art. 52.
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Cos’è il Servizio Civile Nazionale :

è un'esperienza di cittadinanza attiva per tutti i cittadini italiani dai 18 ai 28 anni!

Il Servizio Civile Nazionale Volontario viene istituito attraverso la Legge 64/01.


Il suoi obiettivi sono:

la difesa della Patria attraverso attività nonviolente e non militari; mantenendo i princìpi costituzionali di solidarietà sociale; creare una rete di solidarietà e cooperazione, con particolare attenzione alla tutela dei diritti sociali, all’individuo e sviluppando un’’educazione alla pace fra i popoli. A riguardo vi è una sensibilità alla formazione civica, sociale, culturale e professionale dei giovani.

Inoltre si prefigge l’obbiettivo di salvaguardare e tutelare il patrimonio Nazionale con particolare riguardo al settore ambientale, storico-artistico, culturale e della protezione civile.

Il Servizio Civile Nazionale Volontario è quindi la possibilità per i giovani interessati di dedicare un anno della propria vita a se stessi e agli altri; formandosi, acquisendo conoscenze ed esperienze e maturando una propria coscienza civica. Il tutto attraverso l'agire concreto all'interno di progetti di solidarietà, cooperazione, assistenza.