giovedì 19 dicembre 2019

Plenaria volontari Servizio Civile 10 dicembre


Martedì 10 dicembre si è tenuta una plenaria di tutti i volontari del servizio civile del Comune di Venezia al Forte Marghera. Una bella occasione prima delle feste di Natale per riunirsi e condividere le proprie esperienze.

Entrando nell'aula si sente immediatemente il chiachiericcio sommesso, racconti sul prossimo Natale, progetti di viaggi con amici per Capodanno, rimpatriate non sempre felici con le famiglie. Il tutto condito con un'aria di amicizia e sguardi addormentati. 
In particolare, la prima parte della giornata è stata dedicata agli interventi civici di ciascun gruppo-isola. Storie di cattiva organizzazione, successi di gruppo, imprese portate a termine a costo di inauditi sacrifici, volontari che non fanno il loro dovere, gente entusiasta.

Gli interventi civici, per quanto diversi per ambito di azione, rispondono a esigenze importanti del territorio, coinvolgendo potenzialmente l'intera cittadinanza del Comune di Venezia. Chi si è occupato della raccolta di vestiti usati, altri si sono concentrati sull'organizzazione di una cena di quartiere in una zona multietnica di Mestre, altri ancora hanno pensato di fare supporto alla cena in una casa dell'ospitalità, soprattutto durante la stagione invernale, nella quale l'emergenza freddo richiede un intervento tempestivo ed efficace. 

Dopo la consueta e più che giustificata pausa, la plenaria è proseguita con una presentazione dell'iniziativa di Elisabetta Ticcò, ex docente e attrice drammaturgica impegnata in attività culturali presso associazioni del veneziano. L'impressione è immediatamente positiva, almeno a giudicare dalle espressioni dei volontari. L'attività si alterna tra letture di frasi significative sul cambiamento, scenette melodrammatiche e risate. L'evento "L'approdo", organizzato da Elisabetta Ticcò in collaborazione con l'ufficio del Servizio Civile, si propone di realizzare laboratori di creatività consapevole, grazie all'unione di scrittura, lettura e arte drammatica.

La parte finale della giornata si concentra al tema della non violenza, molto caro al servizio civile, tradotto in termini pratici e realistici. Il discorso, guidato da due agenti della polizia locale, Michele Pastres ed Enrico Maretto, vuole illustare alcuni aspetti importanti della non violenza. Un'introduzione teorico-filosofica al tema della non violenza, con un interessante excursus sulla questione della legittima difesa. In seguito i due agenti hanno dato una prova pratica, estremamente convincente, di come applicare i principi non violenti della tradizione spirituale orientale, coinvolgendo attivamente i volontari alla partecipazione. Nello specifico, il concetto di 'non resistenza' e 'lasciar andare' si sono rivelati particolarmente utili.



Insomma, una plenaria vivace, piena di idee e iniziative interessanti, prima delle feste di Natale!  



venerdì 13 dicembre 2019

Volontari del Servizio Civile "Angeli dell'acqua alta"


Sabato pomeriggio mi contatta Edoardo, amico di vecchia data e membro del gruppo di volontari Venice Calls, il quale fa sapere a me e ad altri amici che la biblioteca personale della signora Bianca Tarozzi, nota scrittrice e poetessa, è stata fortemente danneggiata dalle acque alte degli ultimi giorni. Sapendo che molti di noi avevano studiato o studiano ancora archivistica e biblioteconomia, ci chiede aiuto per mettere in sicurezza il patrimonio librario danneggiato dall’acqua. Considerando la grave situazione e l’urgenza di un intervento tempestivo, accetto la sua richiesta e propongo di coinvolgere anche i miei colleghi volontari di servizio civile presso l’ASAC (Archivio Storico delle Arti Contemporanee), molti dei quali mettono subito a disposizione le loro competenze e il loro tempo per venire a dare una mano. Nell’arco di una giornata viene costituita una squadra di nove volontari e ciò che più sorprende non sono soltanto la pronta risposta e la piena disponibilità di quasi tutti i miei colleghi, ma le numerose proposte arrivate da tanti altri amici che, venuti a conoscenza dell’iniziativa, si offrono spontaneamente per supportare il nostro lavoro.
Una volta creato il gruppo in Whatsapp, stiliamo l’elenco dei materiali necessari per trattare ed asciugare i libri bagnati e ci diamo appuntamento per l’indomani pomeriggio a Venezia. Lunedì pomeriggio, una volta conclusa la giornata di servizio presso l’ASAC, ci incontriamo con Edoardo e tutta la squadra in Piazzale Roma e ci incamminiamo verso l’abitazione della signora. Una volta giunti a destinazione e varcata la soglia, rimaniamo subito sconcertati dall’enorme quantità di libri presenti in tutti gli ambienti della casa e restiamo altrettanto dispiaciuti dallo stato di criticità in cui molti di questi versano a causa dell’acqua. Senza ulteriore indugio, decidiamo di dividerci in gruppi e di attivarci nelle prime operazioni di messa in sicurezza dei libri danneggiati. Dopo aver fatto arieggiare le stanze ed aver stabilito i gruppi, procediamo all’asciugatura dei libri per mezzo di carta assorbente bianca, utilizzata prevalentemente per interfoliare ogni volume bagnato, e disponendo i singoli pezzi di taglio e in posizione verticale sopra superfici piane, come tavoli e ripiani, per consentire un’asciugatura più veloce e sicura. Ogni libro trattato viene poi registrato in un elenco finale in cui, oltre ai dati essenziali per la sua identificazione, viene anche segnalato il grado del danneggiamento, basato su una scala convenzionale da un minimo di 1 a un massimo di 5. Dopo poco più di due ore vengono trattati più di cento libri, molti dei quali purtroppo dovranno essere affidati alle mani esperte dei restauratori a causa del pessimo stato in cui si trovavano.
Alla fine della giornata la stanchezza si fa sentire e i libri che rimangono da sistemare sono ancora tanti. In serata, davanti ad un (meritato) spritz in campo S. Margherita, abbiamo il piacere di incontrare altri membri di Venice Calls, che ci ringraziano molto per aver collaborato con loro e dai quali veniamo a conoscenza del loro progetto e di quelli che potrebbero essere i loro obiettivi per il futuro.
Infine, lungo la strada verso casa, stanchissimi ma felici di aver fatto un lavoro utile, penso che abbiamo avuto l'opportunità di aiutare concretamente uno dei tanti cittadini di Venezia colpiti dall’acqua granda.