martedì 22 aprile 2014

Ai volontari dal delegato Niccolò Gennaro

Niccolò Gennaro ci dedica qualche riga per raccontarci la sua esperienza all'alba delle candidature per la rappresentanza

La mia esperienza come delegato del Veneto si sta per concludere, dopo circa tre anni passati all'interno della rappresentanza. La carica di delegato, anche se richiede tempo, spostamenti e flessibilità, è completamente gratuita, e non sempre è semplice conciliarla con gli altri impegni; tuttavia è un'esperienza altamente formativa, che arricchisce l'anno di Servizio e gli restituisce una dimensione di impegno "politico": si tocca con mano quanto la salvaguardia del Servizio Civile passi attraverso l'impegno dei volontari, soprattutto se questi sanno organizzarsi e agire anche a livello istituzionale. 

Io suggerisco a tutti i volontari in Servizio di parlare tra loro, condividere problematiche e aspettative, provare a capire cosa può fare ognuno nel suo piccolo per difendere e promuovere questa istituzione: la sopravvivenza del Servizio Civile riguarda tutti i volontari! 

E se ci fosse qualcuno che vuole dare un contributo ancora più tangibile, lo invito a mettersi a disposizione degli altri candidandosi come delegato: mai come adesso c'è bisogno di energia e passione in ogni delegazione regionale!

Ciao un caro saluto
Niccolò Gennaro

martedì 15 aprile 2014

25 aprile - Arena di Pace



LA RESISTENZA OGGI SI CHIAMA NONVIOLENZA, 

 

LA LIBERAZIONE OGGI SI CHIAMA DISARMO.



Riunirsi, anche da percorsi e strade diverse.
 

Tutti assieme convocatori, protagonisti e costruttori della prossima Arena di Pace e Disarmo che si terrà il 25 aprile 2014 a Verona, in Arena, appunto.


LA STORIA:
Le Arene sono i grandi momenti assembleari celebrati nell’Arena di Verona dal 1986 fino all’ultima del 2003,  famosa per aver lanciato la campagna delle bandiere di pace in ogni balcone. Promosse inizialmente dal movimento dei “Beati i costruttori di pace”, videro una forte partecipazione della società civile. Nelle assemblee, organizzate poi dal più vasto movimento per la pace, intervennero testimoni da tutto il mondo e furono messi a fuoco i grandi temi delle sfide della nonviolenza.

L’ARENA OGGI: A distanza di undici anni dall’ultima Arena, il popolo della Pace si unisce per intraprendere insieme una riflessione sul disarmo in Italia e nel mondo. Un grande raduno, dunque, per disarmare l’economia e la politica, partendo dal disarmare noi stessi. Si terrà il 25 aprile, festa della Liberazione, perché la Resistenza oggi più che mai, parte dal disarmo. Perché le armi, oggi, uccidono anche quando non sono usate, perché sottraggono con i costi della loro produzione fondi che potrebbero e dovrebbero essere destinati al welfare.
In tutta Italia si stanno organizzando comitati locali e percorsi preparatori in vista dell’evento. A Verona, tra gli iter significativi, una mostra dedicata alla pace e al disarmo, la presentazione del libro “F35 - L’aereo più pazzo del mondo” con Francesco Vignarca e Giuseppe Civati e la presentazione del libro di Sergio Paronetto (vice presidente nazionale di Pax Christi) “Don Tonino Bello, maestro di nonviolenza”. I Missionari Comboniani di Verona hanno dedicato il loro appuntamento mensile “I martedi del mondo” a quest’iniziativa, con un approfondimento sul tema della pace e della corsa agli armamenti. Anche altre città italiane si stanno muovendo per promuovere iniziative: tra queste vi sarà quella promossa dalla FIAB che organizzerà l’arrivo in Arena in bicicletta partendo da varie città italiane.

IL PROGRAMMA: La manifestazione inizierà subito dopo le celebrazioni ufficiali per la Liberazione che si terranno nella limitrofa Piazza Brà. Dopo alcuni momenti di animazione al di fuori dell’Anfiteatro romano, il popolo della Pace si sposterà al suo interno, dove per tutto il pomeriggio si alterneranno interventi di approfondimento e piccole performances musicali ad opera di grandi ospiti della società civile e del mondo dello spettacolo, tra cui Luigi Ciotti, Alex Zanotelli, Gad Lerner, Susanna Camusso, Cecilia Strada, Eugenio Finardi, Deborah Kooperman David Riondino, Pippo Pollina e moltissimi altri!! 

COSA FARE: C’è bisogno del contributo di tutte e tutti attraverso tre azioni: la partecipazione attiva il giorno del 25 aprile,  ma ancora prima l’adesione sul sito http://arenapacedisarmo.org  e la collaborazione fattiva, attraverso la diffusione di materiale inerente a questa giornata, come ad esempio volantini e locandine.

DOPO L’ARENA: L’Arena di Pace e Disarmo non può e non deve essere un punto di arrivo, ma un punto di partenza: il punto di partenza privilegiato, già forte di un grande percorso condiviso. Una partenza verso la campagna di disarmo e difesa civile 2014, che vede nell’opzione fiscale alle spese militari il suo punto centrale.
E’ indispensabile ribadire il ripudio della guerra e gli strumenti che la rendono possibile, ed affermare che la nonviolenza attiva è l’unico modo per sradicare oppressioni e risolvere conflitti.


Debra Cassani, Mirta Fabris, Marco Polimeni

Volontari in Servizio Civile presso la Casa per la Nonviolenza, Verona

giovedì 10 aprile 2014

I VOLONTARI INCONTRANO I RAPPRESENTANTI

I VOLONTARI DEL VENETO INCONTRANO I LORO RAPPRESENTANTI



 
Mercoledì 2 Aprile 
Auditorium Lippiello, Cipressina  

90 tra ragazzi e ragazze volontari del Servizio Civile attivi nel Veneto si sono ritrovati mercoledì 2 Aprile all’auditorium Lippiello della Cipressina, per incontrare i due rappresentanti, sul tavolo nazionale per la Regione Veneto, Nicolò Gennaro e Marco Chiarelli, in carica ormai da due anni e che fanno riferimento ai 400 volontari in servizio nella nostra regione. L’incontro (organizzato dal Servizio Civile di Venezia), grazie all’ampia adesione, ha assunto una grande rilevanza a livello regionale.

La giornata, è stata dedicata non solo al tema delle Rappresentanze di SC, ma anche alle imminenti elezioni e si è svolta in tre fasi.



La prima fase è iniziata con Nicolò Gennaro e Marco Chiarelli, che hanno esordito con un breve racconto su come la loro esperienza all’interno del Servizio Civile li abbia portati alla scelta di candidarsi. “Entrambi ex volontari di SC, abbiamo sentito, durante l’hanno di servizio, accrescere il desiderio e la necessità  di fare qualcosa in più per e con il Servizio Civile grazie anche alla partecipazione ai giorni di formazione. Allora, ci si era presentata l’occasione con le elezioni e tutti e due a distanza di un anno l’uno dall’altro abbiamo accolto la sfida.”



Successivamente i volontari sono stati introdotti alla seconda fase, focalizzata sul ruolo effettivo del rappresentante e sulla vera e proprio struttura che regge la Rappresentanza e la Consulta del Servizio Civile Nazionale.

È proprio partendo dalla figura del rappresentante che è data ai ragazzi presenti la possibilità di esprimere pareri e suggerimenti, esponendo anche dubbi e problematiche sul SC utili al fine di migliorarne il funzionamento.

I volontari, poi, divisi in gruppi di lavoro, si sono confrontati sugli argomenti emersi dalla precedente discussione: - Il ruolo del volontario
- Stranieri come volontari del Servizio Civile
- Servizio civile VS Servizio armato
- Gestione presenze, flessibilità di orari e buoni pasto
- Servizio civile obbligatorio
- Cosa frena la promozione del SC e cosa potrebbe favorirla
- Olp, colleghi e attrezzature



Alla fine della giornata ogni gruppo di lavoro ha elaborato un breve documento sul tema affrontato.
Questi documenti sono ad oggi in fase di stesura e saranno raccolti in un unico testo il cui scopo sarà fare da traccia per i nostri Rappresentanti al loro prossimo appuntamento nazionale, durante il quale potranno esporre quali sono le problematiche e le richieste dei volontari e suggerire possibili nuovi obiettivi ai futuri candidati.



Silvia Sperandio
Volontaria del Servizio Civile Venezia

venerdì 4 aprile 2014

Venice Art for All...perchè l'arte è per tutti!



Il caso studio riguarda il miglioramento dell’accessibilità urbana di Dorsoduro in attuazione del Piano di Eliminazione Delle Barriere Architettoniche di Venezia (PEBA); l’evento si rivolge a tutti gli abitanti e turisti che frequentano un’area urbana ad alta densità d’istituzioni culturali riferite all’arte.
Il sestiere di Dorsoduro, infatti, ospita importanti istituzioni d’arte quali la Collezione Peggy Guggenheim, la Fondazione Vedova, Fondazione Pinault, le Gallerie dell’Accademia e l’Accademia di Belle Arti.
L’evento s’integra con la manifestazione VeniceMarathon in occasione della quale nell’area vengono collocate delle rampe provvisorie sui ponti interessati dalla corsa che restano a disposizione di tutti per oltre cinque mesi.
Nell’area orientale di Dorsoduro le rampe poste sui ponti dei Catecumeni, della Calcina e degli Incurabili anche quest’anno, restano in loco fino al 15 giugno, oltre il periodo di stazionamento delle altre rampe provvisorie, garantendo la piena accessibilità alle istituzioni culturali e migliorando l’accessibilità per tutti e permettendo a due ragazzi, Tito e Matilde con problemi di deambulazione, di frequentare in piena autonomia la scuola.
Grazie alla collaborazione degli istituti IED di Firenze e Venezia e alla sponsorizzazione del Rotary di Venezia, le suddette rampe saranno oggetto dell’iniziativa “Un vestito per le rampe”, un progetto urbano di arredamento creativo che si svolgerà sotto forma di laboratorio di autocostruzione il 6 e il 7 marzo e l il 17 e 18 aprile.
Venice Art for All ci insegna che il rapporto collaborativo tra istituzioni pubbliche, associazioni, cittadinanza, non è mai stato così vincente: l’iniziativa, infatti, nasce dalla proposta di alcune famiglie residenti nella zona per venire in aiuto ad alcune persone affette da disabilità motoria.
Lo scopo dell’iniziativa è di unire l’esperienza di tutti i giorni con le competenze tecniche dei partecipanti utilizzando un approccio creativo, alternativo, inventivo e soprattutto funzionale.

L’evento fa riferimento al libro di Diogo Mainardi, La caduta, I ricordi di un padre in 424 passi, pp. 160, Einaudi, 2013

Quando Tito cammina, i suoi muscoli si contraggono. Quando i suoi muscoli si contraggono, lui si spaventa. Quando lui si spaventa, i suoi muscoli si contraggono ancora di più”.


Arch. Carlotta Roccatagliata e Arch. Simone Sperati   - volontari di Servizio Civile -

giovedì 3 aprile 2014

Buona la prima!



Lunedì 3 febbraio 2014 è cominciata l'avventura. Ma forse è cominciata molto prima da quando sfogliando l'ennesima gazzetta ufficiale alla ricerca dei concorsi per bandi di ricerca e lavoro attinenti al mio percorso di studio...mi sono imbattuta nel bando del servizio civile, non sapevo cosa fosse nello specifico così ho cominciato, incuriosita dal termine "civile", ad approfondire, e mi sono accorta che i progetti e le attività che venivano svolte avevano tanto a che fare con me e le mie idee...ho sempre creduto che ognuno di noi in quanto individuo e in quanto cittadino (quindi appartenente ad una collettività) avesse il dovere e il diritto di rendere un po' migliore il posto in cui vive, fornendo apporto in misura alle proprie possibilità e capacità, e il servizio civile sembrava proprio il posto giusto dove poter vedere realizzato un contributo. Mi sono laureata in urbanistica e pianificazione territoriale con l'idea di voler lavorare attivamente per il miglioramento delle vita nelle nostre città, non solo avere una figura da tecnico ma una figura che facesse da tramite tra l'essere cittadino, e quindi VIVERE il territorio, e l'essere tecnico e quindi trovarsi a GESTIRE un territorio...da un po' porto avanti una ricerca inerente al rapporto tra cittadini,
territorio e nuove tecnologie per la costruzione di reti collaborative (si intende per reti collaborative tutte quelle forme di autorganizzazione, autoproduzione, resistenza che i cittadini inventano sul territorio intessendo rapporti e scambi, come la nascita di orti collaborativi, ciclofficine gestite da pensionati, circoli, associazioni informali) e sto scoprendo sempre di più, anche in seguito alle giornate formative, che il servizio civile può essere un rivoluzionario tramite per stimolare la partecipazione e l'attivismo coinvolgendo la cittadinanza nei processi di riappropriazione degli spazi pubblici e collettivi. Più nello specifico il compito del volontario del servizio civile in un progetto come quello in cui sono coinvolta, con Silvia, al dipartimento del verde pubblico del comune di Venezia è quello di porsi nell'ottica di mediatore tra l'incarico istituzionale, rigido e normativamente complesso della pubblica amministrazione in merito ad una materia così delicata come l'ambiente e il territorio, e il ruolo del cittadino che va supportato nella conoscenza e nella cura del patrimonio ambientale di pubblica proprietà. In questi primi tre mesi di attività si sono messe in cantiere molte idee che si concretizzeranno a breve in un progetto. Molti sono stati gli stimoli ricevuti tra l'accoglienza, il clima in ufficio, la formazione, gli scambi con i colleghi, con i referenti di progetto, ecc... tutte premesse che fanno credere in un anno di rivoluzioni e di crescita tra confronti ed esperienze.
Qualcuno direbbe "buona la prima"...
Tutti pronti?

Sara Del Noce