mercoledì 22 gennaio 2020

Appunti Balcanici

Appunti balcanici

Ieri sera in Negozio via Piave, 67, a Mestre, si è tenuto l'evento "Appunti balcanici". L'evento, organizzato dall' Associazione "Buongiorno Bosnia"  in collaborazione con  il "Gruppo di lavoro via piave", ha trattato i temi inerenti la questione balcanica e dunque i conflitti che hanno interessato la Bosnia Erzegovina e che ancora oggi lasciano tracce visibili e invisibili nei luoghi dove sono stati consumati. L'evento ha inoltre, potuto giovare della straordinaria presenza di Zijo Ribic come testimone diretto di quello che il conflitto balcanico ha significato per l'intera comunità Rom e quindi dello sterminio della stessa, seguito dalle testimonianze dei partecipanti al viaggio in Bosnia 2019.

Zijo Ribic
 "Quando la presidente dell'Associazione Buongiorno Bosnia si è presentata nella sede del Servizio Civile per proporci il viaggio in Bosnia Erzegovina, introducendo un pò di quello che avremmo visto qualora avessimo deciso di intraprenderlo, mi ricordo di essere stata rapita dal racconto di questo viaggio, anche se certamente non sapevo ancora che tutto quello che avrei visto di lì a poco mi avrebbe cambiato totalmente e irreversibilmente. Lo scopo del viaggio però lo conoscevamo bene, si trattava di scavare attraverso gli strati visibili della storia di un territorio fino ad arrivare a quello che non si vede, che è accessibile a pochi, e che è soprattutto ricordato da pochi, quelli che lo hanno vissuto da vittime e quello che lo hanno vissuto da carnefici. Nel corso del nostro viaggio abbiamo assisitito e ascoltato tantissime testimonianze, quella di Zijo è una di quelle più strazianti. Eppure commentarle per noi è diventato difficile, perchè alla fine del viaggio ti rendi conto che la sofferenza che provi è tantissima. Piangi, ti disperi, una volta c'è persino capitato di non riuscire a parlare neanche fra di noi per un giorno intero. Eppure tu stai solo ascoltando, stai solo empatizzando con una storia che non è la tua ma che comunque ti riguarda, che da quel momento in poi diventa un pò una tua responsabilità conoscere e divulgare. Questo viaggio te lo porti dentro come si porta un peso sul cuore, non te ne liberi e non te ne vuoi liberare perchè è anche grazie ad esso che diventi una persona diversa, che cresci e diventi un pò più consapevole del mondo che ti circonda. Capisci che la giustizia non trionfa sempre, che il negazionismo può coesistere anche dinnanzi all'evidenza dei fatti e che il silenzio uccide più di qualsiasi arma. In definitiva posso affermare adesso con estrema consapevolezza, che l'esperienza di viaggio in Bosnia non è stata forse quella più bella della mia vita ma di certo è stata la più importante."

Eleonora 
Operatrice di servizio civile del Comune di Venezia