È ormai passato un anno da quando
ho iniziato la mia esperienza come volontaria di Servizio Civile. Consigliata e
spinta dalle parole di un'amica ho deciso di presentarmi come candidata e mi
sono proposta per prestare servizio presso la Casa del Cinema a Venezia.
Ora
che la mia esperienza è quasi giunta al termine, sono felice di questa
avventura e consiglierei ad altri ragazzi di fare la mia stessa scelta. È stato
un anno formativo, sia dal punto di vista professionale che personale. Ho avuto
la fortuna di essere una delle due volontarie presso la Casa del Cinema,
lavorando all'interno di un ambiente positivo, che ha sempre riconosciuto e
valorizzato il mio ruolo di volontaria.
Insieme a Eloisa ho catalogato, aiutato
gli utenti nelle visioni individuali, accolto le persone prima degli
spettacoli, organizzato la rassegna Notti Disarmate e curato alcune schede del giornale del
Circuito Cinema. Ho avuto la possibilità, durante quest'anno, di fare
esperienza e conoscere meglio l'ambiente cinematografico, mia grande passione.
Durante le formazioni ho scoperto
e approfondito temi che prima conoscevo solo marginalmente. Con il gruppo di
formazione mi sono confrontata e mi sono sentita cittadina attiva, grazie
all'intervento civico “Vivi via Dante” presso la scuola elementare C. Battisti.
Insieme agli altri volontari ho partecipato a laboratori, tenuti presso casa
Bainsizza, che affrontavano temi particolari come il movimento di decrescita e
il consumo critico.
Se quel giorno non mi fossi presentata per i colloqui, non
sarei mai potuta andare all'Arena di Pace, il 25 aprile, e non avrei mai
ascoltato testimonianze importanti e valide posizioni nonviolente che
affermavano a gran voce che un altro futuro, non militarizzato e più solidale,
è possibile.
Insomma, quest'anno vissuto come volontaria di Servizio Civile è
stato importante e formativo.
Spiace che la mia, la nostra esperienza sia già
giunta al termine. In un anno conosci realtà e bisogni, necessità e opportunità
che non possono scomparire con la fine del tuo servizio. Forse, il vero scopo
di questa esperienza è far capire che noi, in quanto cittadini attivi, abbiamo
l'obbligo e il potere di cambiare le cose, possiamo e dobbiamo intervenire
nella nostra quotidianità e che, nonostante l'esperienza sia conclusa, questo
non presupponga un blocco e una stasi, lasciando il posto passivamente a altri
volontari che avranno la fortuna di vivere lo stesso nostro percorso.
Angela Ruzzoni